- Massimo Cacciari ha posto alcune domande in punto di diritto, cui si prova a rispondere. Innanzitutto, l’uso domestico del “green pass” non contrasta con il regolamento sulla certificazione Covid Ue, ricadendo nella legislazione nazionale.
- Il «rispetto della persona umana» comporta, tra le altre cose, che un obbligo vaccinale sia diretto preservare non solo lo stato di salute degli altri, ma anche di chi vi è assoggettato. La scienza attesta che il vaccino tutela la salute sia individuale sia collettiva, e ciò consente di rispettare il dettato costituzionale.
- Non può pretendersi l’assoluta assenza di rischi, che vanno bilanciati con i benefici, in base alla «migliore scienza disponibile». Si concorda con Cacciari sulla scarsa trasparenza istituzionale circa le decisioni: così il vuoto comunicativo è riempito dal caos di altre voci.
Qualche giorno fa, Massimo Cacciari ha posto alcune domande in punto di diritto su vaccini e “green pass”. Si prova qui a rispondere ai dubbi del professore, che sono forse quelli anche di altre persone. Cacciari chiede se il “green pass” nazionale non contrasti con il regolamento sulla certificazione digitale Covid dell'Unione europea (n. 2021/953), che vieta ogni forma di discriminazione. Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse 12 Agosto 2021 Roma (Italia) Cronaca Green Pass controlli al Colosseo Nel



