storie di ordinaria ingiustizia

Il calvario di Sabrina Prioli che l’Italia preferisce ignorare

Nel 2016, quando era cooperante in Sud Sudan, è stata violentata e torturata da un gruppo di militari. Sopravvissuta miracolosamente è stata costretta a combattere da sola la sua battaglia umana e legale

 

  • Sabrina Prioli è una lottatrice. Non si conoscesse la sua terribile storia di violenze ripetutamente subite in Sud Sudan mentre era lì come cooperante, resterebbe solo l’impressione di una donna profondamente radicata nelle sue convinzioni umanitarie e determinata a riprendersi la vita.
  • Nel lungo percorso di riabilitazione di sé, però, non le è toccato solo affrontare i fantasmi dello stupro, la tortura, la sensazione di essere a un passo dalla morte.
  • Ha dovuto anche fare i conti con la solitudine e l’abbandono da parte di tutte le istituzioni che si sarebbero dovute occupare di lei. A cominciare da quelle italiane. Questa è la sua storia.

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