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Il paradosso della Roma: un’altra coppa di Mourinho metterebbe nei guai i Friedkin

Oggi a Budapest la finale di Europa League contro il Siviglia, dopo aver vinto la Conference un anno fa. Ma da mesi i rapporti fra l’allenatore e la proprietà Usa sono tesi. E se José vincesse ancora e poi annunciasse l’addio? 

  • Siamo arrivati fin qui in maniera quasi inevitabile. Portare Mourinho su una panchina significa mettere in conto la salvaguardia dell’Ego come sua missione primaria. Tanto porta in un ambiente e altrettanto chiede. Quando sente venir meno l’equilibrio, il club finisce sotto accusa. 
  • Meglio non sfidare il portoghese sul piano della comunicazione. Per i proprietari americani il rischio dell’impopolarità avanza a passi spediti, unitamente all’incubo della pallottizzazione. Da James Pallotta, il predecessore che vide l’avventura romana trasformarsi in uno scontro interminabile con la piazza.
  • Sulla scena è riapparso intanto Francesco Totti, che da giorni semina dubbi sulla prosecuzione dell’esperienza a Roma del portoghese. Ha preso le difese della proprietà. L’ex capitano sogna sempre di rientrare

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