Il sogno sfumato della Koa Bosco, la squadra dei braccianti di Rosarno
Ogni domenica, a una certa ora, don Roberto era costretto a cercarli nei campi. Loro arrampicati sin dove possibile, ancora a staccare mandarini dagli alberi. Scendi, scendi, sciagurato, dobbiamo andare a giocare. Gridava come un pazzo, il don. A volte riuscendo ad afferrare un piede, facendo poi su e giù come se quella caviglia fosse la corda di una campana. Alle 14 iniziava la partita e quelli all’una a scollare frutta pur di riempire altre cassette, guadagnare qualcosa in più. Aspetta, scendo



