Il 3 dicembre 2020 davanti ai militari della guardia di finanza e ai magistrati di Perugia si presenta Maurizio Lombardo, segretario generale della Juventus calcio per dieci anni fino all’ottobre dello scorso anno. I pubblici ministeri stanno ricostruendo i passaggi fondamentali della vicenda relativa al tentativo di far ottenere al fuoriclasse Suarez la cittadinanza italiana, titolo subordinato al superamento dell’esame di lingua italiana all’università per stranieri di Perugia. 

Lombardo risponde alle domande e fornisce chiarimenti in merito alle attività che ha svolto nell’affare Suarez. Dopo pochi giorni torna negli uffici delle fiamme gialle, per riferire alcuni passaggi che aveva trascurato. Lombardo, rispondendo a una specifica domanda degli inquirenti, riferisce di aver avuto un incontro con l’avvocato Luigi Chiappero e l’avvocata Maria Turco, il giorno prima della convocazione del 3 dicembre. Chiappero e Turco sono indagati nell’inchiesta insieme a Fabio Paratici. Indagati insieme così come i vertici dell’università per stranieri di Perugia. 

Lombardo rivela i contenuti dell’incontro con i legali: «Mi ha consigliato di non fare riferimento nel corso della prevista audizione ad Anna Maria Ciaravola della scuola di lingua e al ministro Paola De Micheli. In particolare, la Turco mi disse che Anna Maria aveva già fatto un gran casino in questa vicenda del corso di lingua, mentre Chiappero mi disse che non era il caso di citare una persona molto esposta come il ministro». Nei due interrogatori, Lombardo chiarisce anche il coinvolgimento del suo ex capo, il presidente bianconero Andrea Agnelli.

«Il 30 agosto 2020, prima di mandare la nuova email a Zaldua (avvocato di Suarez) ho provveduto a chiedere il nulla osta a Paratici. Paratici nel messaggio di risposta mi ha scritto di mandarla prima al presidente Andrea Agnelli e poi all’avvocato del calciatore. Io risposi che avevo già mandato tale proposta al presidente un’ora prima, perché Paratici mi aveva già detto di procedere in tal senso. Il presidente non mi ha mai risposto, ma Paratici mi ha riferito che ci aveva parlato lui e che potevo procedere l’invio all’avvocato Zaldua».

Su questo Agnelli ha chiarito che lui non si occupa delle condizioni contrattuali e in particolare di non ricordare quell’email anche se poi ammette di essere stato avvisato da Lombardo in merito a una richiesta di parere all’Uefa. Dell’esame Suarez, invece, Agnelli riferisce di averlo saputo dai giornali. Lombardo, nei due verbali di interrogatorio, chiarisce che lui si era solo occupato di sbrigare pratiche per poter tesserare Suarez da comunitario in ragione dell’esaurimento dei posti da extracomunitari con l’acquisto di Mckennie. In particolare per la vicenda Suarez, Lombardo si era occupato, nell’ordine, di preparare una bozza di griglia dove inserire i valori del giocatore da acquistare; di chiamare legali per capire l’iter della pratica della cittadinanza; di verificare la necessità dell’esame di italiano per l’ottenimento della cittadinanza. Ma non solo.

Si informa, sollecitato da Paratici, sulla necessità del test linguistico di lingua italiana. Lombardo invia un messaggio, il 7 settembre, a Paratici. «Lo informai anche che Suarez doveva fare l’esame di lingua italiana per essere tesserato». Paratici gli gira il numero della ministra Paola De Micheli, sua amica di infanzia. «Mi chiama e mi spiega che il numero che ha mandato è quello di Paola appunto – che io non conosco ma che ho avuto modo di incontrare in occasione di un ritiro della Juventus – e mi invita a inviare a Paola via whatsapp i documenti di Suarez», quelli ricevuti dall’avvocato. Li invia al numero della ministra senza ottenere alcuna risposta. Lombardo si reca anche in prefettura, dove gli viene fissato un appuntamento, ma alla fine è Paratici a dirgli di aver parlato con l’avvocato di Suarez per le lezioni e l’esame.

Lombardo prima prova la strada dell’istituto di cultura italiana in Barcellona, ma i tempi erano troppo lunghi e allora dal consolato di Barcellona (parla direttamente con la console Gaia Danese) viene suggerita la scuola di Perugia. Lombardo parla con il rettore Oliveri, gira il contatto all’avvocato della Juventus, Maria Turco. È il giorno 8 settembre e la pratica per Lombardo è chiusa. Aggiunge, da ultimo, che Paratici contava molto sulla riuscita dell’acquisto, poi sfumato, ma che ha trascinato i vertici della società nella bufera.

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