Un milione di euro stanziato dalla regione e richiesto in via straordinaria da Alberto Di Rubba, contabile del partito e all’epoca presidente della fondazione Film Commission, che con quei soldi acquisterà un immobile al doppio del suo valore. Soldi che sono poi finiti a società riconducibili a lui e al un altro professionista della Lega
- Agli atti del processo con rito abbreviato a carico dei commercialisti della Lega Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni c’è una consulenza chiesta dai pm per ricostruire tutta la vicenda dell’acquisizione del capannone di Cormano da parte della fondazione Lombardia film commission, che sarebbe stato usato per distrarre 800 mila euro di denaro pubblico
- Dalla ricostruzione emerge chiaramente la volontà di mettere a capo di Lfc proprio Di Rubba, il quale si sarebbe poi adoperato con i suoi complici per pilotare questa acquisizione
- Il prossimo 21 aprile è prevista la prima udienza del processo per i due commercialisti, accusati di concorso in peculato e turbata libertà di scelta del contraente
Alberto Di Rubba, ormai conosciuto come uno dei due «commercialisti della Lega», è stato catapultato alla presidenza della Fondazione Lombardia film commission (Lfc) nel 2014 per volere della leghista Cristina Cappellini, in quel momento assessore regionale alla Cultura. Di Rubba aveva saltato la fila per arrivare a quel posto dal quale avrebbe gestito l'operazione di acquisizione del capannone di Cormano, provincia di Milano, che gli è costata un'incriminazione per concorso in peculato per c



