Il tribunale di Bologna ha condannato 26 persone nell’ambito del processo “Mondo sepolto”. Gli imputati sono stati condannati a vario titolo per associazione a delinquere, riciclaggio, violazioni fiscali. La giudice per le indagini preliminari, Grazia Nart, ha inoltre disposto sanzioni su quote equivalenti a oltre 180mila euro per le cinque società: Armaroli Tarozzi, Cif, Franceschelli, Garisenda e Lelli. La sentenza ha inoltre disposto confische dei beni degli imputati per un valore complessivo di oltre 180mila euro, mentre sono toccati a titolo di risarcimento poco più di 90mila euro alle parti civili, Ausl, Sant’Orsola, Codacons, Regione Emilia-Romagna ed Eccellenza funeraria italiana .

Il processo nasce da una maxi inchiesta di carabinieri e procura che a gennaio 2019 coinvolse 74 indagati accusati di far parte di due cartelli che, secondo l’accusa, controllavano le camere mortuarie degli ospedali di Bologna Sant’Orsola e Maggiore. Una ventina degli indagati ha già patteggiato l’anno scorso, fra di loro ci sono Giancarlo Armaroli, amministratore del consorzio Rip service, e Massimo Benetti, presidente del Cif.

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