- La settimana scorsa sono stati depositati i materiali e le conclusioni dell’inchiesta sui risvolti di carattere nazionale del “depistaggio sul delitto del giudice Borsellino e della sua scorta”.
- L’inchiesta, la seconda sull’argomento, è stata voluta e realizzata da Claudio Fava, presidente della Commissione antimafia dell’assemblea regionale siciliana; si è svolta negli ultimi quattro mesi, con 22 audizioni di persone “informate dei fatti” e l’acquisizione di materiale prezioso.
- Stiamo parlando di fatti avvenuti 29 anni fa, tuttora avvolti nel mistero e nell’omertà delle più alte istituzioni statali; fatti che però contribuirono a cambiare il corso della storia italiana.
Era l’ultima speranza per evitare che la più nefasta ignominia della storia giudiziaria italiana si perdesse nell’oblio. E – forse – c’è riuscita, per un pelo. La settimana scorsa sono stati depositati i materiali e le conclusioni dell’inchiesta sui risvolti di carattere nazionale del “depistaggio sul delitto del giudice Borsellino e della sua scorta”. L’inchiesta, la seconda sull’argomento, è stata voluta e realizzata da Claudio Fava, presidente della Commissione antimafia dell’assemblea regio



