Voleva sfregiarla con l'acido, forse ucciderla, e il sicario lo cercava sul web pagando un intermediario in bitcoin. Con questa accusa un 40enne lombardo è finito agli arresti domiciliari. La Polizia di Stato ha eseguito la misura cautelare, disposta dal gip del Tribunale di Roma, nei confronti di un esperto informatico e funzionario di una grande azienda, con l'accusa di atti persecutori aggravati a danno dell'ex fidanzata. L'uomo, dopo la fine della relazione, avrebbe pianificato l’aggressione con l'acido con l’intento di ridurla su una sedia a rotelle, se non ucciderla, cercando nella rete non controllata il complice verso cui sono stati effettuati pagamenti con la criptovaluta.

Un caso unico

È la prima volta che gli investigatori riescono a individuare tempestivamente e fermare il mandante di un grave delitto di violenza di genere, progettato nei minimi dettagli sul dark web.

Le indagini sono partite lo scorso febbraio, da una segnalazione dell'Interpol: la Polizia di un Paese europeo aveva acquisito sul dark web alcune conversazioni relative a un grave delitto su commissione. Un cliente sconosciuto chiedeva a un «intermediario» l'ingaggio di un «hitman». Per questa prestazione aveva già effettuato il primo di alcuni pagamenti in bitcoin. L'intermediario metteva in contatto il committente con un sicario, che si impegnava a portare a compimento l'incarico in breve tempo.

Ma l'indagine, diretta dalla Procura delle Repubblica di Roma e svolta congiuntamente dal Servizio Polizia Postale delle Comunicazioni, dalla Squadra Mobile di Roma e dal Compartimento Polizia Postale per il Lazio, ha consentito di identificare la vittima e portare alla luce l'intera vicenda.

Gli investigatori della Polizia Postale, in collaborazione con l'Europol, che ha effettuato l'analisi delle transazioni finanziarie e che ha supportato le complesse attività investigative per i risvolti internazionali, hanno identificato il responsabile della richiesta.

L’ex ossessionato

La sezione della Squadra mobile di Roma, specializzata in reati di violenza di genere, ha ricostruito la vita della ragazza, le sue frequentazioni e i rapporti sentimentali. È emerso così il profilo di un ex fidanzato con una personalità morbosa e ossessionata dalla figura femminile. L'uomo inviava fiori e messaggi insistenti all'indirizzo della donna, attraverso complesse pratiche informatiche di anonimizzazione e utilizzando la rete Tor. Nel frattempo, attraverso un sito del dark web, chiedeva a soggetti denominati «assassins», dietro pagamento di una cospicua somma in bitcoin, prestazioni finalizzate a provocarle lesioni gravissime.

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