«Ma come, io sono condannato, e le parole del ministro Matteo Piantedosi allora? Sono come come un grave reato». L’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, esempio dell’accoglienza dei migranti, condannato nel 2021 in primo grado per illeciti amministrativi nella gestione (pur senza aver guadagnato un euro da tutti i progetti che ha portato avanti, come hanno ammesso gli stessi giudici), commenta così le parole del ministro dell’Interno che in queste ore stanno scuotendo l’opinione pubblica: «La disperazione non giustifica viaggi che mettono in pericolo i figli».

Lucano è sconvolto dal naufragio accaduto domenica a cento metri dalla costa di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone. Sono morte donne, sono morti bambini. Il conteggio sale da allora, oltre sessanta persone: «Non riesco a prendere sonno», racconta. «Quando siamo di fronte alle gravi tragedie dell’umanità, è come se in quel momento prendessimo atto di quello che accade da anni. Questo è l’epilogo e la parte conclusiva di una storia di odio, razzismo e violenza. L’inevitabile ci lascia sconvolti. L’egoismo ha preso il sopravvento, e non fanno scandalo il razzismo, la guerra e l’odio».

Come mai?

Da anni siamo abituati a questo lessico: “clandestini”, “aiutiamoli a casa loro”. Io sono preoccupato da queste personalità, a partire dal ministro del’Interno. Cos’è questa presunzione di fronte alla morte? Ma cosa ci vuole? Cosa ci vuole per avere un impulso di umanità?

Per lei quello di Piantedosi insomma non è un ragionamento possibile.

Dall’alto di che cosa parla? Conosce la geografia delle migrazioni? Sa cosa accade in Libia? In Turchia? Sulla rotta balcanica? Quale alternativa hanno queste persone se non quella di tentare la salvezza con la consapevolezza che rischiano di morire? Sono luoghi maledetti che portano a viaggi di sola andata.

Cosa ne pensa delle circostanze del naufragio?

Non riesco a pensarci: da giorni in mare, e la nave era stata intravista. Perché non ci sono stati i soccorsi? Omissione di soccorso: questa espressione indica un grave reato, ma in questo caso dicono che non lo sarebbe stato. Non lo so. Quello che so è che non ci sono stati aiuti, il mare ha cacciato i cadaveri, e noi siamo i responsabili.

La guardia costiera poteva intervenire?

Io non voglio essere giudice, né fare accuse. Il dato di fatto è che mi fa rabbia pensare, come a qualunque essere umano, a questi corpi che il mare porta. Come è possibile rimanere insensibili?

Gli sbarchi in Calabria sembrano una novità.

Questo non me lo spiego. Io ho partecipato a tanti sbarchi di tante persone arrivate sulle nostre spiagge. Anzi per me tutto è iniziato con uno sbarco nel 1998. Ho toccato con la mia anima proprio cosa vuol dire vagare nel mare, per nove, dieci giorni, e poi arrivare nel nostro paese. Senza contare che Nel 2007 ci furono altri bambini morti, a Roccella Jonica.

E allora perché se ne parla di meno?

È una questione di percezione, varia a seconda della gravità.

Il presidente della Calabria Roberto Occhiuto, pur essendo di centrodestra, sembra che adesso non escluda nemmeno l’utilità dell’intervento delle Ong nei salvataggi.

Forse. Come struttura molecolare la destra è legata inevitabilmente alle parole “sicurezza”, “ordine”, “chiusura”, “proteggere i confini”. Non parlano di altro. La maggior parte delle leggi sull'immigrazione crea solo un grave caos, e glielo dico anche da ex sindaco. Sono fatte per essere repressive e mai per una vera idea sociale di accoglienza. Nelle prime fasi del mio processo sono stato sospeso dal mio ruolo per un presunto favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (per questo reato è stato assolto, ndr).

La destra appare ai miei occhi come votata alla costruzione di una società disumana. E gli ultimi decreti che mettono in discussione l'opera di salvataggio delle Ong rientrano nel paradosso di criminalizzare la solidarietà.

Quindi è quello che è accaduto anche a lei?

Sarebbe stato fin troppo facile dire una stupidaggine come “sono un perseguitato politico”. Io aspetto le sentenze, non ho nulla da nascondere e rifarei tutto con maggiore convinzione. Adesso aspettiamo l’appello, la mia speranza è che ci sia l’assoluzione e trionfi la giustizia, non il giustizialismo.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha detto di aver scritto alla Commissione europea e al Consiglio europeo. Cosa ne pensa?

Forse con queste parole peggioro la mia situazione. Ma c’è un prezzo da pagare, e non posso fare a meno di dare un contributo. Questo è un dramma che è arrivato in Calabria e non posso restare in silenzio dopo tutti gli sbarchi a cui ho partecipato e la mia storia: sono preoccupato. Chiede di rafforzare i confini, parla di sicurezza e apparati militari.

Ha paura di Giorgia Meloni presidente del Consiglio?

Bisogna avere un’idea umana. Il capitalismo e il neoliberismo, e ovviamente anche le destre che sono espressione di questo tipo di pensiero, esprimono un’idea disumana della società.

Quindi anche questo governo?

Le conclusioni le può trarre anche lei.

Il centrosinistra si sta opponendo a queste politiche?

Io penso che in questi giorni tutte le argomentazioni sono condizionate da quanto accaduto, dopo tornerà tutto come prima. Ci abitueremo a violenza, razzismo ed egoismo, perché non fanno più scandalo. Anche nel centrosinistra a un certo punto si è cominciato a parlare il linguaggio dell’egoismo, cercare “misure di sicurezza”, “contenere l’invasione”.

E la nuova segretaria Elly Schlein?

Voglio vedere i fatti e le scelte coraggiose, e una politica che interpreta in maniera corretta il rispetto della vita umana e dei valori costituzionali. Ci sono state troppe delusioni. Non sono i proclami, sono le scelte concrete che fanno la differenza. Molti si richiamano a dei valori, ma poi fanno altro. Come per la guerra. Le armi alimentano le morti e basta, anche questo è un distinguo importantissimo.

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