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Jasmin e Jean-Pierre hanno fiducia nel futuro. Novella di fine anno

  • La realtà è più benigna di quanto si possa immaginare, è un’esplosione di forme e colori che fanno inginocchiare la più fervida delle fantasie. Ci prende per mano e ci porta dentro terre inesplorate, come le storie di due ragazzi: Jasmin e Jean-Pierre. 
  • Lei palestinese, italiana di seconda generazione, una ragazza con gli occhi accessi, come il sorriso tanto veloce ad aprirsi quanto a incresparsi di malinconia, più forte di una condizione con cui fare i conti ogni giorno.
  • Lui è libanese, anche lui di seconda generazione si è appena laureato in medicina e sta per iniziare la specializzazione. Jasmin e Jean-Pierre si conoscono dal liceo, un’amicizia nata da un dato comune: la lingua araba.

La realtà ha il passo felpato della tigre, non sai mai da dove ti arrivi, con i suoi artigli affilati, spesso a forma di carezza. Perché la realtà è più benigna di quanto si possa immaginare, ma alla nostra mente questa cosa non piace, alle orecchie ci spiffera in continuazione che è meglio non viverla, che basta lei e la nostra immaginazione. Vivere in assenza di realtà è il trionfo del male. Quello psicologico, interiore, che massacra in silenzio. Il male di vivere. Anche se sarebbe più corret

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