il caso

Da Katmandu a Trieste, il caso della tratta delle migranti nepalesi

Samita Khadka ha 25 anni, è arrivata dalla rotta balcanica per lavorare in Italia: come tante altre donne nepalesi, è vittima di una larga rete criminale che sfrutta il loro desiderio (e bisogno) di costruirsi un futuro, e che in cambio di molto danaro le sottopone ad un pesante sfruttamento lavorativo

«Sono nepalese e sono arrivata in Italia dalla rotta balcanica il 23 agosto del 2024. Sono venuta in Europa per lavorare: mio marito è in ospedale da un anno e mezzo, ha un tumore al cervello. Per curarlo, abbiamo fatto un debito importante con un suo zio. Tramite un’agenzia, ho trovato lavoro a Cipro, come badante. Mi avevano promesso che avrei avuto un giorno di riposo a settimana. Invece non riposavo mai e lavoravo dalle sei del mattino alle otto di sera, per 400 euro al mese». Samita Khadka

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