Negli ultimi 25 anni gli organismi che compongono la barriera corallina in Australia si sono dimezzati. A dirlo è stato uno studio pubblicato Royal Society Journal.

La barriera che si distende per 2.300 chilometri nel mare oltre a essere un inestimabile patrimonio scientifico e paesaggistico è anche un’importante fonte di guadagno per il settore del turismo australiano. Prima della pandemia il traffico generato dall’arrivo dei turisti nella zona era infatti di circa quattro miliardi di dollari.

Secondo gli scienziati, i coralli continueranno a morire se il mondo non raggiungerà l’obiettivo stabilito dagli accordi di Parigi che prevede di mantenere la temperatura globale sotto i due gradi centigradi rispetto all’era pre-industriale.

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