Fatti

La casa è il futuro del lavoro, ma non a queste condizioni

10 October 2020, Berlin: ILLUSTRATION - A woman works in a home office. (Imagined recording.) Photo by: Jens Kalaene/picture-alliance/dpa/AP Images
10 October 2020, Berlin: ILLUSTRATION - A woman works in a home office. (Imagined recording.) Photo by: Jens Kalaene/picture-alliance/dpa/AP Images

A lungo termine, il regime alternato tra presenza e lavoro da remoto potrebbe rappresentare una struttura stabile nella gestione delle risorse delle grandi aziende. I vantaggi ci sarebbero per tutte le parti in causa, ma serve un accordo sulla normazione

  • Quello che abbiamo visto negli ultimi mesi non è il vero smart working: attualmente il dipendente rischia di perderci (e di non beneficiare dei vantaggi che vanno all’azienda), ma a lungo termine, dopo una rinegoziazione dei contratti potrebbe esser positivo per tutti.
  • Nella contrattazione collettiva si potrebbero fissare i diritti minimi come quello alla disconnessione, che oggi è difficilmente rispettato, o quello al rimborso di attrezzature e dotazioni, su cui altri paesi stanno già lavorando.
  • Le grandi aziende spesso avevano accordi sullo smart working già prima della pandemia. Ora, spesso, non hanno ancora previsto una data di rientro. 

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