11 marzo 1981, inizia l’assalto dei Corleonesi all’aristocrazia mafiosa palermitana che cambierà il destino del paese. Il racconto di un cronista che ha visto con i propri occhi il sangue e i morti per strada. L’orrore della carneficina, la città siciliana ostaggio della ferocia. E l’incontro con gli investigatori poi uccisi dal capo dei capi
- 1981. Faccio il cronista da due anni e comincio a pensare di non essere adeguato per questo mestiere, non avevo mai visto un morto e da quando Palermo è diventata una tonnara ne ho visti più di cinquanta, ma non è quello che mi spaventa.
- Mi dà i brividi bussare alla porta di casa dei parenti che ancora non sanno di un figlio o di un padre che non ci sono più, oggi ci va Robertino ma domani sarà il mio turno. Perché, domani, di sicuro ci sarà un altro morto.
- Tutto comincia l’11 marzo, la data d'inizio di quella che passerà alla storia come la grande guerra di mafia di Palermo. In realtà non è stata una guerra, ma uno sterminio dove i Corleonesi hanno cancellato dalla faccia della terra tutti i rappresentanti dell'aristocrazia criminale siciliana.