Nella città dei veleni dell’Ilva e ostaggio della criminalità l’antimafia segna un punto concreto oltreché simbolico. Il palazzo nella città vecchia confiscata ai padrini è oggi un centro di ricerca sul mare
A Taranto ci sono edifici che raccontano la città meglio di qualsiasi cronaca. Palazzo Amati è uno di questi. Per decenni è stato la prova fisica del dominio del clan D’Oronzo-De Vitis, che aveva trasformato la Città Vecchia in un patrimonio privato costruito su estorsioni, traffici e paura: undici fabbricati, quattordici terreni, società, un tesoro da milioni sequestrato dallo stato dopo anni di indagini. Lì dentro si esercitava un potere che pretendeva di sostituirsi alle istituzioni e di gove



