La Rai mette mano alle collocazioni dei suoi corrispondenti e c’è già chi vede il caso politico. I corrispondenti dipendono direttamente dall’amministratore delegato Carlo Fuortes e la decisione di spostare Marc Innaro da Mosca è arrivata già un mese fa: oggi il Fatto conferma il trasloco citando lo stesso Innaro.

Qualcuno vede nella manovra di viale Mazzini una mossa politica che Innaro si è guadagnato dopo essere stato collocato tra i “filoputiniani” in diverse liste che sono circolate dopo lo scoppio del conflitto ucraino.

Le posizioni

Innaro aveva osservato in alcuni suoi collegamenti che la Nato si è allargata ad est negli ultimi anni e che questa scelta avrebbe dovuto essere considerata con più attenzione. Le sue posizioni gli hanno provocato molte critiche e ora continuerà il suo lavoro dal Cairo, dove ha lavorato già dal 2004 al 2014. 

Il corrispondente da Mosca non è l’unico a dover fare le valigie: insieme a lui partirà anche Sergio Paini, spostato a Istanbul. Gli spostamenti, scrive il Fatto, s’inquadra «in un generale giro di corrispondenti Rai in giro per il mondo». Cambio di mansioni anche per Lucia Goracci, che da Istanbul si trasferisce a New York, dove però è già di stanza Claudio Pagliara: la sovrapposizione potrebbe portare, secondo quanto anticipato, all’apertura di una seconda sede a Washington, che però aumenterebbe ulteriormente il costo già stellare della corrispondenza dagli Stati Uniti. 

Cambiamenti anche a Pechino, dove arriverà Nello Puorto, e a Bruxelles, dove invece arriva Natalia Augias, già capo della redazione politica del Tg1. 

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