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La tragedia del Moby Prince. Una commissione per la verità

Il 10 aprile del 1991 la nave Moby Prince dell’allora giovane armatore Vincenzo Onorato si scontrò con la petroliera Agip Abruzzo, ferma all’ancora, all’uscita del porto di Livorno. Morirono 140 persone, tra passeggeri ed equipaggio, compreso il comandante Ugo Chessa e sua moglie, che per una volta aveva deciso di accompagnarlo nel viaggio. Due processi si sono conclusi senza condanne. Trentadue anni dopo, i familiari delle vittime continuano a chiedere alla politica una commissione d’inchiesta per l’accertamento della verità.

«Non possiamo aspettare altri anni per mettere fine a questa vicenda». Luchino Chessa, uno dei due figli del comandante del Moby Prince Ugo Chessa, è stanco. La voce, al telefono, è piena di sconforto e di rabbia. Sono 32 anni che il pensiero è fisso al 10 aprile 1991, in cui ha perso il padre comandante e la madre, che per una volta aveva deciso di accompagnarlo in viaggio. Quella notte la nave Moby Prince, dell’allora giovane armatore Vincenzo Onorato, si scontrò con la petroliera Agip Abr

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