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La tragedia di Abou, lasciato morire sulla nave in quarantena

Migranti, la nave quarantena GNV Rhapsody a Lampedusa (Ap)
Migranti, la nave quarantena GNV Rhapsody a Lampedusa (Ap)

È stata depositata la denuncia in procura dalla tutrice legale del ragazzo proveniente dalla Costa d’Avorio. E un’interrogazione parlamentare chiede al governo di fare luce sulla scomparsa del ragazzo

  • Un quindicenne ivoriano in arrivo dalla Libia dopo dodici giorni in attesa di sbarcare a Palermo è stato trasportato l’uno ottobre d’urgenza all’ospedale di Palermo ed è morto cinque giorni dopo.
  • Il giovane era trattenuto sulla nave quarantena Allegra per le procedure anti Covid-19. Già il 29 settembre i medici hanno accertato le sue condizioni: torturato, disidratato e denutrito. Secondo i suoi compagni di viaggio le sue sofferenze si protraevano da giorni.
  • La tutrice legale ha sporto immediatamente denuncia. Il deputato di LeU, Erasmo Palazzotto, ha depositato un’interrogazione in parlamento per chiedere al governo di cambiare le procedure di sbarco.

Aveva quindici anni Abou, il ragazzo originario della Costa d’Avorio morto lunedì all’ospedale di Palermo, dopo una lunga agonia, bloccato sulla nave quarantena in attesa di controlli anti-Covid-19. Aveva superato il deserto e poi il Mediterraneo, era stato torturato e picchiato nei lager libici. Salvato dalla nave della Ong Open Arms, è rimasto bloccato in condizioni critiche dal 18 al 30 settembre sulla nave quarantena Allegra. Ma stava molto male. Ed è stato fatto sbarcare solo l’uno otto

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