Il processo mediatico

L’assoluzione di Johnny Depp non ci assolve. Dobbiamo prevenire la violenza

Amber Heard, ex moglie di Johnny Depp / Foto AP
Amber Heard, ex moglie di Johnny Depp / Foto AP
  • L’attore ha vinto il processo per diffamazione contro l’ex moglie che, in pieno MeToo, lo aveva accusato pubblicamente di violenza domestica. La giuria ha dovuto pronunciarsi sulla diffamazione, non sulla violenza. La differenza, neanche tanto sottile, è che nel secondo caso una mancanza di prove si traduce in un’assoluzione e nel primo caso in una condanna.
  • Diffamazione non è necessariamente dire il falso, ma dire qualcosa che non è dimostrato: e come si dimostra una violenza quotidiana e ripetuta?
  • A risolvere la piaga della violenza domestica non saranno né i tribunali né la giustizia popolare: deve cambiare la società. Il processo non poteva finire altrimenti. Dobbiamo trovare altri modi di prevenire la violenza domestica.

La vittoria di Johnny Depp al processo contro la sua ex moglie, o più precisamente la condanna di Amber Heard per avere diffamato il suo ex marito in uno dei processi più mediatizzati della storia, ha scatenato la tifoseria. A quattro anni dalla pubblicazione, in pieno MeToo, di un editoriale sul Washington Post in cui lei accusava lui – anonimamente ma riconoscibilmente – di violenza domestica, con conseguenze gravi sulla sua carriera, la sentenza è stata recepita come la prova provata che anc

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