- A margine della visita in Marocco del 16 luglio, la ministra dell'Interno Lamorgese ha affrontato con i membri dell'esecutivo locale il caso di Ikram Nazih, la studentessa italo-marocchina condannata per blasfemia e reclusa in un carcere di Marrakesh dal 28 giugno scorso
- Rabat non è nuova a iniziative di questo tipo: altri cittadini con doppio passaporto sono stati arrestati, e secondo alcune fonti la pratica di monitorare e denunciare i marocchini residenti all'estero è abituale.
- Mentre il governo mantiene la via del low profile diplomatico, sul fronte della politica interna continuano ad arrivare nuove interrogazioni parlamentari.
Il governo italiano si muove per la liberazione di Ikram Nazih, la studentessa italo-marocchina reclusa in un carcere di Marrakesh dal 28 giugno scorso. Ma lo fa in silenzio e con discrezione. Una linea sposata in primis dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese che lo scorso 16 luglio si è recata in visita istituzionale proprio in Marocco. Nel comunicato ufficiale non c’è traccia del caso della 23enne condannata a tre anni di carcere perché colpevole, secondo la giustizia marocchina, di bl



