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Le scuole cadono a pezzi, i presidi chiedono controlli

I calcinacci nella sala professori della scuola di Palermo
I calcinacci nella sala professori della scuola di Palermo

Nel giro di due giorni si sono verificati due crolli, uno a Salerno e uno a Palermo. L’anno scorso ne sono stati registrati 70. Per i dirigenti scolastici la pandemia non deve far passare in secondo piano il problema

  • Due giorni consecutivi si sono verificati crolli nelle scuole: il 4 novembre è caduto il soffitto di una scuola di Salerno, il 5 novembre è successo a Palermo. Nel primo caso un liceo, nel secondo una scuola media. 
  • I presidi si sono fatti sentire. Il presidente dell’associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, in audizione in Parlamento ha chiesto fondi nel decreto Ristori per fare un ricognizione dei soffitti.
  • In Italia, secondo quanto riporta il ministero dell’Istruzione, molti edifici sono vetusti. C’è un’anagrafe per censirli, ma i dati sono carenti. Un problema che si era già presentato quando si è dovuto elaborare il piano anti Covid-19 a scuola.

Come per il Covid-19, anche per i soffitti servirebbe prevenzione. La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha detto il 31 ottobre, commemorando il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia (Molise) nel corso del sisma del 2002, che «la scuola deve essere un luogo più sicuro, un posto in cui sentirsi accolti, protetti e tutelati». Il 4 novembre è caduto il soffitto di una scuola di Salerno, il 5 novembre è successo a Palermo e i presidi si sono fatti sentire. Il crollo di Salerno ha ri

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