- La versione del generale Delfino sul fermo di Balduccio Di Maggio, autista del capo dei capi, fa acqua da tutte le parti. Smentito da una testimonianza dell’ex presidente della commissione parlamentare Antimafia, Luciano Violante: «Mi convocò in caserma fra Natale e Capodanno del 1992 e mi parlò di qualcuno che poteva portarlo a Riina».
- Le date non tornano. C’è sempre mistero intorno al giorno dell’arresto di Di Maggio. Ufficialmente l’8 gennaio 1993, ma anche il gelataio Salvatore Baiardo e i fratelli Graviano sapevano che era avvenuto prima.
- Nel volume l’ufficiale ripercorre le tappe della sua carriera seminando suggestioni e avanzando ipotesi non supportate da fatti.
L’inizio della fine di un generale dei carabinieri ha una data precisa, che poi è anche quella dell’inizio della fine della mafia di Corleone: 15 gennaio 1993. Palermo, il giorno della cattura di Totò Riina. Più che un sospetto, è una sua certezza. Ribadita in più pagine, poco supportata da fatti e circostanze, ma buttata là con suggestioni che si rincorrono fra la Sicilia e il Piemonte. È Francesco Delfino che racconta Francesco Delfino in un libro di venticinque anni fa, la sua difesa dopo il



