il capannone occupato a marghera

L’Eni e Brugnaro cancellano storia e posti di lavoro

LaPresse
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  • Il “capanon” di Marghera, cuore dell’industria chimica e simbolo storico degli operai, è stato svenduto per 4mila euro. Ma i lavoratori danno battaglia occupando lo stabilimento.
  • «È come se mi buttassero fuori da casa mia, una casa che mi sono sistemata, coccolata, dove sono successi tantissimi fatti, dove si è scritta la storia del lavoro dei chimici e adesso arriva qualcuno e dice che devo andarmene». Nicoletta Zago della Filctem di Venezia è una delle anime dell’occupazione del “capanon”, come si dice da queste parti.
  • Ogni giorno, più volte al giorno, aggiorna attraverso Twitter su quello che accade nell’edificio di via f.lli Bandiera, una strada che a Marghera separa i luoghi della chimica che fu dal resto della città. Da due settimane al capannone si organizzano i turni perché qualcuno ci sia sempre. Il sindaco Luigi Brugnaro è il convitato di pietra di tutta la vicenda e finora pare trattare la questione come un affare di famiglia.

«È come se mi buttassero fuori da casa mia, una casa che mi sono sistemata, coccolata, dove sono successi tantissimi fatti, dove si è scritta la storia del lavoro dei chimici e adesso arriva qualcuno e dice che devo andarmene». Nicoletta Zago della Filctem di Venezia è una delle anime dell’occupazione del “capanon”, come si dice da queste parti. Ogni giorno, più volte al giorno, aggiorna attraverso Twitter su quello che accade nell’edificio di via f.lli Bandiera, una strada che a Marghera separ

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