- Voluto da Grilli a capo dell’istituto italiano di Tecnologia, ai tempi del primo governo Berlusconi, su Cingolani piovvero i fondi per la ricerca che le università italiane non avevano mai avuto.
- In quattordici anni sono fruttati un migliaio di brevetti e lo scienziato dei materiali è stato prima chiamato a ideare lo Human Technopole e poi a capo dell’innovazione di Leonardo Finmeccanica.
- Ora Draghi gli affida il ministero della transizione ecologica e le deleghe dell’ambiente e dell’energia. Significa gestire una parte cospicua del Recovery plan facendo i conti con la mancanza di una politica industriale corente e grandi e spesso contrapposti interessi dei campioni nazionali.
A cercare nel suo passato appartenenze politiche, emergono non solo la partecipazione alla Leopolda del 2019 ma ancora prima i contatti con Vedrò, il think tank bipartisan di Enrico Letta. A volerlo a capo dell’Istituto italiano di tecnologia poi era stato soprattutto Vittorio Grilli, direttore del tesoro con il ministro Giulio Tremonti. Roberto Cingolani, 59 anni, fisico di formazione, esperto di nanotecnologie, intelligenza artificiale, ma anche anzi soprattutto della scienza dei materiali –



