I carabinieri del comando provinciale di Messina hanno dato esecuzione a due ordinanze applicative di misure cautelari personali e reali, emesse dal gip del tribunale di Messina, su richiesta della Procura distrettuale antimafia, nei confronti di 33 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, corse clandestine di cavalli, scommesse clandestine su competizioni sportive non autorizzate, maltrattamento di animali, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e spaccio di sostanze stupefacenti. Delle 33 persone coinvolte, 18 persone sono state condotte in carcere, sei agli arresti domiciliari e nove sono state sottoposte all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

L’indagine, denominata 'Cesare' ha come oggetto l’azione della famiglia mafiosa nota come 'clan Galli' all'interno del rione 'Giostra' di Messina, e ha fatto emergere il ruolo di Giuseppe Irrera quale rappresentante di spicco del clan Galli sul territorio, grazie alla fiducia accordatagli dal suocero, Luigi Galli, capo storico dell'organizzazione, attualmente recluso in regime di 41bis.

L’attività investigativa, grazie anche alle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia, ha consentito di individuare ulteriori sette affiliati all'organizzazione criminale di stampo mafioso, ai quali è stato contestato il reato di partecipazione ad associazione mafiosa nonché il reato di organizzazione di corse clandestine di cavalli con gestione delle relative scommesse illecite, i cui proventi alimentavano le casse del gruppo criminale. In base a quanto ricostruito dalle forze dell'ordine, le corse clandestine si svolgevano nel corso della notte, su strade urbane ed extraurbane che venivano chiuse al transito da gruppi di giovani a bordo di scooter, con il fine di consentire il passaggio di cavalli e calesse e di rallentare l’eventuale intervento di pattuglie delle forze di polizia.

La base operativa del gruppo criminale era un noto negozio di rivendita di frutta e verdura di proprietà dell’Irrera, sito nel quartiere Giostra, dove avvenivano anche le riunioni per organizzare le competizioni. Nel corso delle investigazioni sono stati documentati anche rapporti tra il gruppo criminale dei Giostra e il catanese, Sebastiano Grillo. Gli incontri riguardavano l’organizzazione di corse di cavalli tra scuderie messinesi e catanesi, nonché contatti con esponenti della criminalità mafiosa catanese, riconducibili al clan Santapaola, per la risoluzione e la mediazione di controversie sorte per la gestione dei proventi delle scommesse clandestine. Le gare tra messinesi e catanesi venivano organizzate nella zona di Fiumefreddo di Sicilia (Ct), posta a confine tra la provincia di Messina e quella di Catania. A Irrera è stato contestato anche il reato di trasferimento fraudolento di valori per avere fittiziamente intestato a prestanome una società immobiliare e le quote di una ditta titolare di una nota enoteca del centro di Messina. Le due società e i relativi beni aziendali, per un valore complessivo di circa due milioni di euro, sono state sottoposte a sequestro preventivo eseguito nella mattinata odierna.

© Riproduzione riservata