Durante lo sciopero nazionale dei giornalisti di venerdì 28 novembre, un gruppo si è staccato dal corteo ed è entrata nella sede del quotidiano, imbrattando i muri e urlando slogan come «Giornalista terrorista» o «Giornalista ti uccido». Le reazioni bipartisan
Mentre i giornalisti de La Stampa venerdì avevano aderito alla giornata di sciopero nazionale indetta dal sindacato di categoria per il rinnovo del contratto, nel primo pomeriggio un centinaio di manifestanti hanno fatto irruzione nella redazione di Torino, in via Lugaro. Hanno imbrattato i muri con scritte come «Fuck Stampa», lanciato del letame contro i cancelli e urlato slogan come «Giornalista terrorista, sei il primo della lista» e «Giornalista ti uccido».
L’entrata dei manifestanti nella redazione è avvenuta quando dal corteo in corso per lo sciopero generale si è staccata una parte. Pile di giornali e di libri sono state buttate giù dalle scrivanie dai manifestanti, che in parte erano a volto coperto.
Il quotidiano ha segnalato che non c’era alcuna protezione davanti al giornale: «Il presidio degli agenti del Reparto mobile, che in passato era quasi una costante, oggi non c’è», scrive La Stampa, che racconta come siano entrati forzando una porta taglia-fiamma e strappando le scorrevoli a vetri.
Reazioni
Agli attacchi di venerdì è seguita una solidarietà bipartisan dalla politica e dalle istituzioni. Solidarietà, unita a una ferma condanna, è quanto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto pervenire con una nota al direttore, Andrea Malaguti, e alla redazione.
La solidarietà ai giornalisti e alle giornaliste del quotidiano è arrivata anche dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha chiamato il direttore Andrea Malaguti e definito l’irruzione «un fatto gravissimo che merita la più assoluta condanna». E ha aggiunto che «la libertà di stampa e informazione è un bene prezioso da difendere e tutelare ogni giorno».
Malaguti ha ricevuto una chiamata anche dalla segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, che ha parlato di «inqualificabile episodio», «un atto grave e inaccettabile», poiché «ogni sede di giornale è presidio di libertà e democrazia».
Anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha espresso solidarietà a nome della città e considerato gli attacchi «inaccettabili». «Quanto è accaduto non ha nulla a che vedere con il diritto a manifestare pacificamente le proprie idee ed è ancora più grave perché colpisce un simbolo del diritto alla libera informazione, che è uno dei pilastri della nostra democrazia», ha proseguito.
Per Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra «chi compie simili azioni non sta sostenendo il popolo palestinese, vittima del genocidio perpetrato da Netanyahu con la complicità di molti governi», ma «diventano i nemici della causa» e «complici di chi attacca chi invece manifesta pacificamente». Bonelli ha ricordato che «non c’è alcuna differenza tra l’assalto alla sede della Cgil del 9 ottobre 2021, a opera di esponenti neofascisti, e quello di ieri alla redazione de La Stampa: entrambi hanno attaccato con la violenza principi fondamentali della nostra democrazia».
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