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Il maxi processo alla mafia è “sotto processo”, tira brutta aria a Palermo

  • Simbolo del riscatto di Palermo e di un rivoluzionario metodo di affrontare giudiziariamente il potere delle mafie, il maxi processo è stato per la prima volta pubblicamente messo in discussione.

  • La Palermo del 2023 somiglia sempre di più alla Palermo della metà degli anni ‘80 dove l’allora preside di Giurisprudenza Giovanni Tranchina affermava che «i processi mastodontici non danno mai alcuna grande garanzia nell’accertamento della verità».

  • C'è un revisionismo che passa dalla vulgata che le stragi del 1992 le abbiamo volute solo i mafiosi alle cronachette sul Viagra di Matteo Messina Denaro. C'è il rischio che, fra poco, arriveremo a scrivere “la presunta mafia”.

Come al solito la notizia è stata trattata solo come notizia e tutto è finito lì. Una battuta temeraria, qualche titolo gridato, le repliche di circostanza. Ma le cose non accadono mai per caso e le parole hanno sempre un peso. Sarebbe quindi un errore considerare solo una gaffe l’intervento di una docente palermitana di giurisprudenza che, davanti a una folta platea di studenti, ha definito «un obbrobrio» il maxi processo istruito da Giovanni Falcone a metà degli anni 80. Sarebbe un errore p

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