- La ricostruzione creata ad arte dai responsabili del pestaggio nel carcere attribuisce alla reazione dei carcerati il ferimento di alcuni agenti penitenziari durante la perquisizione del 6 aprile 2020.
- Due medici della azienda sanitaria locale hanno firmato referti falsi, tutti uguali fra loro, dopo visite sommarie, nei quali si specifica che i traumi sono legati al «contenimento» da parte degli agenti.
- Per completare il piano di depistaggio, gli agenti hanno ottenuto referti per mostrare che erano stati aggrediti. In realtà, le lesioni erano localizzate sulle mani: si erano feriti picchiando i detenuti.
Medici complici e referti falsi per nascondere le violenze
04 luglio 2021 • 06:00Aggiornato, 05 luglio 2021 • 11:15