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Il mercato ci dice di non sottovalutare i vini analcolici

  • Questa è la rubrica Vino sul Divano. Ogni mese, nell’inserto Cibo, esploriamo le tendenze dell’enologia guardando soprattutto al di là dei confini italiani perché – se è vero che il nostro paese possiede la più grande biodiversità di vitigni autoctoni – è importante smettere di guardarsi l’ombelico e vedere cosa succede altrove.
  • Il mercato dei vini, delle birre, dei liquori analcolici negli Stati Uniti è più che raddoppiato negli ultimi 4 anni, una tendenza non solo americana che vede un interesse sempre crescente verso quei prodotti cui viene fisicamente tolta la componente alcolica.
  • A livello europeo c’è stato un lungo dibattito relativamente alla denominazione di questi prodotti che oggi, a livello normativo, non possono essere definiti come vini. Le cose dovrebbero però cambiare entro la fine dell’anno, per i soli prodotti non a denominazione di origine (IGP o DOP).

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