Draghi ringrazia i libici per il salvataggio di vite in mare. È un messaggio all’Ue di continuità sui respingimenti mascherati. Ma nuovi documenti rivelano gli abusi
- «Esprimiamo soddisfazione per quello che la Libia fa per i salvataggi». Primo viaggio all’estero del premier Draghi, poche righe per dare un messaggio chiaro all’Europa: la continuità con le politiche di esternalizzazione delle frontiere, la delega cioè alla Guardia costiera libica del controllo dei confini europei.
- Nel discorso di Draghi, tuttavia, la questione umanitaria non è preminente rispetto al blocco degli sbarchi. Al pari dei predecessori, a partire da chi ha permesso l’attuazione del Piano europeo di sostegno e finanziamento della Guardia costiera libica: il governo Gentiloni con Minniti ministro dell’Interno.
- Possibile che né la Commissione europea né il governo italiano siano al corrente delle violenze e della sospensione dello stato di diritto all’interno dei perimetri delle prigioni disseminate tra Tripoli e Zawyia?