Un centinaio di camerati si sono ritrovati per ricordare il militante greco ucciso in via Ottaviano. Fabio Rampelli presente la mattina. Un ricordo che unisce destra di governo ed estremisti
La liturgia, sempre la stessa: “Camerata Mantakas”, “Presente”. Il rito, immutato. Tramandato da un secolo, ripreso dai neofascisti in democrazia sullo stile delle camice nere che onoravano i caduti dei fasci di combattimento. In via Ottaviano, davanti alla storica sezione che fu del Movimento sociale italiano, anche quest’anno è andata in scena la commemorazione di Mikaeli Mantakas, per i camerati semplicemente Mikis il greco. Barbaramente ucciso il 28 febbraio 1975 da due estremisti rossi. Ma



