Il 37enne imprenditore di Acireale, noto finora soprattutto per la sfortunata avventura di Helbiz, ha acquistato dalla famiglia Ciancio Sanfilippo il quotidiano di Catania. Da dove arrivano i fondi per questa operazione? Il racconto delle sue avventure imprenditoriale e l’analisi dei bilanci
Salvatore Palella ce l’ha fatta. Il 37enne imprenditore di Acireale, noto finora soprattutto per la sfortunata avventura dei monopattini di Helbiz, ha “sfondato” in Sicilia acquistando dalla famiglia Ciancio Sanfilippo il gruppo editoriale che pubblica il quotidiano La Sicilia di Catania e che controlla una quota nell’agenzia Ansa.
Palella è privo di qualsiasi esperienza editoriale, ma i Ciancio ostentano fiducia nelle sue doti. «Abbiamo deciso di affidare il nostro giornale a un imprenditore giovane e visionario come Salvatore Palella – ha scritto in una nota la famiglia – certi che la sua visione internazionale saprà accompagnare La Sicilia verso nuovi traguardi».
Chi è
Ma chi è davvero Salvatore Palella? Sulle pagine di Domani ce ne eravamo già occupati nel 2021. Palella è nato nel 1987 da una famiglia di commercianti in ortofrutta e ha collaborato all’azienda di famiglia, almeno fino a qualche anno fa.
Nel 2010, a 23 anni, compariva come socio unico della Witamine srl, cui la Palella srl della famiglia di Salvatore aveva “girato” una piccola attività di distributori di spremute d’arancia. La Witamine è finita in un’indagine antimafia ed è stata sequestrata dalla procura di Milano nell’ambito di un’inchiesta sul clan di Cosa nostra comandato dal boss Guglielmo Fidanzati. Il sequestro è durato poco e Palella non è stato indagato, ma il finanziere ha deciso di mettere in liquidazione la società nel 2012.
Subito dopo si è lanciato in un’impresa da old economy: ha comprato la squadra di calcio dell’Acireale e promesso – come ogni presidente che si rispetti – l’arrivo di nomi di grido. Dopo sei mesi turbolenti, con accuse di non pagare gli stipendi, l’avventura calcistica è finita.
Il business dei monopattini
L’operazione che gli ha dato la fama, almeno in Italia, è il business dei monopattini in sharing con l’americana Helbiz Inc. Fondata nel 2018 negli Usa da Palella, controlla una finanziaria irlandese che a sua volta detiene il 100 per cento della Helbiz italiana.
I fondi sono stati in parte raccolti a Singapore con un’offerta al mercato della criptovaluta Helbizcoin che ha fruttato oltre 30 milioni di dollari e ha lasciato come strascico una class action negli Usa (tuttora aperta) da parte di un gruppo di investitori inferociti: i servizi che avrebbero dovuto essere pagati con gli Helbizcoin non sono mai partiti e il valore della criptovaluta è crollato in pochi mesi.
Helbiz è sbarcata al Nasdaq nel 2021 grazie alla fusione con una SPAC (società d’investimento a caccia di aziende da quotare). Come molte aziende di micromobilità, però, Helbiz ha sempre viaggiato in profondo rosso e ha dovuto ricorrere a continue iniezioni di fondi da parte di una finanziaria, la Yorkville, guidata dall’italo-americano Mark Angelo. Yorkville anticipava fondi in cambio di azioni Helbiz scontate rispetto alla valutazione di mercato, che poi poteva mantenere o ricollocare; per questo suo ruolo maturava crediti verso Helbiz.
In pochi anni Helbiz ha accumulato perdite per decine di milioni di dollari e ha tentato invano diversificazioni strampalate come la vendita all’estero dei diritti televisivi della Serie B italiana di calcio o l’apertura a Milano di una “dark kitchen” per le consegne di cibo a domicilio, operazioni chiuse con perdite milionarie.
Helbiz è stata “delistata” dal Nasdaq poco più di un anno fa, dopo che il valore del titolo era crollato quasi a zero. Le azioni sono ancora trattate fuori mercato e l’azienda ha cambiato nome in Micromobility.com, anche se pochi mesi dopo ha abbandonato il business della micromobilità per riconvertirsi ai servizi software.
Everli e Wash Out
Mentre chiudeva l’avventura dei monopattini, negli ultimi due anni Palella ha già rilanciato acquistando in Italia due aziende in crisi operanti nel settore dei servizi a domicilio: Everli, società di consegne alimentari, comprata nel 2024 con un aumento di capitale da 21 milioni di euro; Wash Out, società di autolavaggio a domicilio ceduta a Palella da Telepass.
Everli aveva chiuso i bilanci 2022 e 2023 con perdite complessive per oltre 50 milioni di euro e un patrimonio netto negativo per 13 milioni. Wash Out aveva perso nel 2023 1,3 milioni di euro su un fatturato di circa 6 milioni, con un patrimonio netto negativo per oltre 2 milioni; Telepass ha registrato per la sua cessione una minusvalenza di 5,5 milioni.
Perché Palella acquista aziende decotte, e da dove vengono ora i fondi per rilevare il gruppo editoriale La Sicilia? Per ora possiamo fare solo un paio di ipotesi legate a quanto emerge dai conti di Micromobility.com.
Da dove vengono i fondi?
Nonostante le precarie condizioni economiche di partenza di Everli, Palella ha subito avviato un meccanismo per trasferire fondi dalla società italiana verso le proprie holding estere. Come si rileva dai bilanci più recenti di Micromobility.com, infatti, Everli figura come cliente in ben tre contratti di consulenza di cui due con Helbiz Media spa.
Everli si è impegnata in particolare a pagare un totale di 23 milioni di euro in due anni a Helbiz Media (una somma superiore all’aumento di capitale che ha permesso a Palella di acquisire il controllo di Everli). Helbiz Media ha poi utilizzato i crediti futuri verso Everli per ottenere fondi per quasi 13 milioni da una banca (non specificata nel bilancio).
Helbiz Media è attualmente controllata da Micromobility.com, di cui Palella ha il 51 per cento; ma Micromobility.com a fine 2024 ha raggiunto un accordo per cederla alla Palella Holdings LLC, la società americana che è controllata al 100% dal finanziere e che ha siglato l’acquisto del giornale catanese tramite la Sicily Investment Fund. I fondi sono quindi destinati a risalire direttamente a Palella.
La Palella Holdings ha guadagnato anche su un’altra operazione con Micromobility.com. Quest’ultima aveva accumulato debiti per oltre 6 milioni di dollari verso la Yorkville, per il suo ruolo nei collocamenti di azioni Helbiz. Palella Holdings ha comprato da Yorkville i crediti verso Micromobility.com per soli 200.000 dollari ma ha poi incassato da quest’ultima una quota consistente di quei crediti: ben 3,6 milioni.
Se Micromobility.com ha pagato Palella Holdings, non ha invece ancora ottemperato – come emerge dall’ultimo bilancio – all’ordine di un tribunale americano di pagare un debito da 2 milioni di dollari contratto nel 2022 con la Bernheim Investment Fund SICAV. Per quanto riguarda l’operazione La Sicilia, Palella non ne ha rivelato il costo né come verrà finanziato.
Gli investitori “storici”
Tra gli investitori “storici” nelle varie avventure di Palella c’era l’imprenditore dei cosmetici Dario Belletti, con la Finbeauty che è stata socia di Helbiz (poi uscita) e ha guidato una raccolta di fondi Usa nell’ambito del collocamento al Nasdaq del 2021.
C’era il finanziere italo-americano Riccardo Silva, ex a.d. di Milan Channel, che vive a Miami e ha fondato il Miami Football Club, il cui sponsor è stato per un periodo proprio la Helbiz. Per i monopattini di Helbiz era arrivato anche nel 2021 un finanziamento da 3,5 milioni di Banca Progetto, garantito dal Mediocredito centrale (banca pubblica). Banca Progetto, che aveva scommesso su una serie di operazioni con startup, è stata commissariata da Bankitalia qualche mese fa.
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