- Calogero Antonio, detto Antonello, Montante parla. Lo fa nel corso del processo d’appello che lo vede imputato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione.
- L’ex vicepresidente di Confindustria con delega alla legalità ha parlato per quattro udienze, ma più che smontare pezzo a pezzo l’impianto accusatorio, ha rilanciato la solita litania contro inquirenti e giornalisti, i pochi che di lui si sono occupati, sostenendo la fantasiosa tesi del complotto ai suoi danni.
- Messaggi obliqui, mezze frasi, schizzi di fango senza entrare mai nel merito delle accuse.
Calogero Antonio, detto Antonello, Montante parla. Lo fa nel corso del processo d’appello che lo vede imputato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. L’ex vicepresidente di Confindustria con delega alla legalità ha parlato per quattro udienze, ma più che smontare pezzo a pezzo l’impianto accusatorio, ha rilanciato la solita litania contro inquirenti e giornalisti, i pochi che di lui si sono occupati, sostenendo la fantasiosa tesi del complotto ai suoi danni. Messaggi obliqui



