I decessi sono avvenuti durante fermi e operazioni delle forze dell’ordine. L’Italia è tra i paesi che non hanno accettato di condividere i propri dati nonostante gli appelli delle Nazioni Unite. Dopo l’approvazione del decreto Sicurezza, una maggiore trasparenza istituzionale sul tema appare sempre più un miraggio
Quando nel 2024 l’organizzazione spagnola Civio ha pubblicato i dati sulle morti legate a fermi e operazioni delle forze dell’ordine in Europa, due cose sono saltate all’occhio. Da una parte il dato enorme di 488 decessi tra il 2020 e il 2022, sintomo di un problema di abusi in divisa nel Vecchio Continente. Dall’altra il fatto che solo 13 paesi europei abbiano accettato di condividere i propri dati su questi decessi, dimostrazione di quanta poca trasparenza ci sia sul tema. Tra i paesi che non



