La Russia ha lanciato in orbita il satellite iraniano Khayyam. Lo ha fatto dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan. Insieme al satellite sono stati lanciati anche altri 16 piccoli dispositivi che, secondo quanto affermato da Mosca, sarebbero «progettati per la ricerca scientifica e tecnologica e il monitoraggio della situazione ambientale». Ma c’è qualche sospetto che non sia davvero questo l’obiettivo.

I dubbi dell’occidente

Secondo quanto riportato dal Washington Post, i funzionari dell’intelligence occidentale avrebbero affermato che la Russia «pianifica di utilizzare il satellite per diversi mesi o più, per assistere i suoi sforzi bellici prima di consentire all'Iran di prenderne il controllo».

L’intelligence occidentale teme, infatti, che il satellite Khayyam venga utilizzato per spiare gli obiettivi militari in Ucraina. La notizia è stata smentita dall’agenzia spaziale iraniana che ha invece sostenuto che l’Iran «controllerà il satellite dal primo giorno». L’Iran aggiunge che il satellite è progettato per la ricerca scientifica e per il monitoraggio ambientale per scopi agricoli. Non per scopi militare.

I rapporti tra Russia e Iran

Il lancio del satellite Khayyam, nome dato in onore del poeta e filosofo persiano vissuto durante l’XI secolo, è avvenuto tre settimane dopo che il presidente russo, Vladimir Putin, ha incontrato in Iran il suo omologo Ebrahim Raisi e il leader supremo Ali Khamenei.

Il satellite è frutto di un accordo negoziato tra Russia e Iran in quasi quattro anni e il lancio rappresenta l’ultimo indicatore di una maggiore cooperazione militare e politica tra i due paesi. Ad avvalorare le ipotesi di collaborazione tra Mosca e Teheran è la notizia, fornita da funzionari statunitensi, secondo cui il mese scorso l’Iran si era offerto di fornire i suoi droni di sorveglianza alla Russia, in aiuto nella guerra in Ucraina.

Ma il Washington Post ha sostenuto la scorsa settimana che l’intelligence occidentale è preoccupata proprio per la nascente cooperazione spaziale tra Russia e Iran. Si teme che il satellite non solo aiuterà la Russia in Ucraina, ma fornirà anche all’Iran «capacità senza precedenti» per monitorare potenziali obiettivi militari in Israele e nel golfo Persico.

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