Sono arrivate le prime condanne per l'inchiesta Fenice sulle infiltrazioni della ‘Ndrangheta in Piemonte. Due degli otto imputati, Onofrio Garcea e Francesco Viterbo, considerati affiliati al clan calabrese dei Bonavota e responsabili delle attività criminali nel territorio di Carmagnola, provincia di Torino, sono stati condannati rispettivamente a quattro anni e otto mesi e a sette anni e sette mesi per voto di scambio politico mafioso. I due hanno ottenuto il processo con rito abbreviato che prevede la riduzione della pena di un terzo. Secondo l’accusa, i due avrebbero stretto un patto elettorale con l'ormai ex assessore della regione Piemonte di Fratelli d'Italia, Roberto Rosso, anche lui accusato dello stesso reato. Rosso avrebbe infatti comprato un consistente pacchetto di voti durante l’ultima campagna per le elezioni regionali del 2019. Un pacchetto di voti pagati dall’ex consigliere con circa 7.900 euro, versati poi in due diverse tranche agli affiliati del clan. Il politico era poi stato arrestato lo scorso dicembre dalla guardia di finanza e si trova da luglio agli arresti domiciliari. Dopo l'arresto Fratelli d'Italia, aveva preso le distanze dal politico cacciandolo dal partito e successivamente ha chiesto di costituirsi parte civile nel processo. La stessa richiesta è stata avanzata anche dalla regione Piemonte, dal comune di Carmagnola e dall'associazione Libera.

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