- Nel complesso carcerario di Rebibbia oltre 500 studenti non fanno lezione, online o in presenza, da quasi un anno. Le scuole del Lazio hanno speso 350mila euro per strumentazioni mai entrate in prigione.
- Le lezioni in presenza sono difficili per il virus, quelle a distanza per la carenza di devices e personale di vigilanza. Il Lazio ha stanziato a fine 2020 600mila euro per la digitalizzazione delle sue carceri.
- Come da articolo 27 della Costituzione, la scuola ha un’importanza fondamentale nel percorso di riabilitazione dei detenuti. Chi entra ha in media un livello di istruzione basso ma sono oltre 20mila i detenuti che frequentano (più di 1/3).
Nel dibattito tra didattica a distanza e in presenza, tra le mura delle carceri si è sperimentata una terza via: lo stop totale alle lezioni. Dall’inizio della pandemia, quasi un anno, oltre 500 studenti detenuti nell’istituto penitenziario di Rebibbia non hanno intrapreso alcun percorso di didattica online, nonostante le scuole cui sono iscritti abbiano acquistato le attrezzature necessarie a settembre, con fondi del ministero. Il motivo è l’assenza di una connessione sicura, oltre alle ris


