I primi undici mesi del 2020 hanno visto una decrescita degli infortuni complessivi sul lavoro, ma una crescita degli incidenti mortali. A dirlo sono i dati dell’Inail secondo cui le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’istituto tra gennaio e novembre sono state 492.150 pari al 16,7 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Gli infortuni con esito mortale sono invece stati 1.151 in aumento del 15,4 per cento rispetto all’anno precedente. Sono diminuite invece le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 40.926 inferiori del 27,6 per cento rispetto al 2019. L’istituto ha rilevato come i dati di quest’anno siano stati fortemente influenzati dall’emergenza Covid-19.

Maggio il mese con meno infortuni

A influenzare la flessione degli infortuni è stato in particolare il numero di infortuni rilevati nel mese di maggio, con denunce praticamente dimezzate rispetto allo stesso mese del 2019. Seguono aprile e giugno con una riduzione di circa un terzo nel confronto con l’anno precedente, luglio con un calo del 20 per cento. Novembre è invece l’unico mese del 2020 che presenta un incremento  rispetto al 2019 (9,1 per cento). A pesare la “seconda ondata” dei contagi da Covid-19 che ha avuto un impatto più significativo della prima anche in ambito lavorativo e tale da influire sul trend in aumento di fine anno. 

Il Nord-ovest l’area più colpita

Al 30 novembre risultano 11 incidenti plurimi avvenuti nel 2020, per un totale di 22 decessi. Dall’analisi territoriale emerge una diminuzione di cinque casi mortali sia al centro (da 202 a 197) sia nelle isole (da 94 a 89) e di tre casi nel nord-est (da 228 a 225). Il nord-ovest si contraddistingue, invece, per un triste incremento di 136 decessi che fanno balzare il numero totale da 261 a 397. L’aumento più forte si è registrato soprattutto in Lombardia dove gli incidenti sono aumentati di 86 unità. Anche il sud registra un aumento di 31 casi, 18 dei quali avvenuti in Campania.

L’incremento rilevato nel confronto tra i primi 11 mesi del 2020 e del 2019 è legato soprattutto alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 912 a 1.022, mentre quella femminile ha fatto registrare 44 casi in più, da 85 a 129. In aumento le denunce di infortunio mortale dei lavoratori italiani (da 813 a 978), mentre calano quelle dei lavoratori comunitari (da 57 a 54) ed extracomunitari (da 127 a 119). Dall’analisi per fasce d’età si contraddistingue per l’incremento dei decessi quella degli over 50, rispetto alla diminuzione registrata nelle altre.

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