La polizia di stato di Napoli ha eseguito 26 perquisizioni nei confronti di persone indagate per associazione sovversiva di matrice neonazista e suprematista. L’inchiesta riguarda un gruppo attivo in Campania, l’Ordine di Hagal, il cui blog, come la pagina Facebook, è ancora online. 

Le perquisizioni 

Le perquisizioni si sono estese su tutto il territorio nazionale e hanno riguardato anche altre province come quella di Caserta, Avellino, Siena, Roma, Torino, Ragusa, Lecce e Ferrara.
Le indagini sono portate avanti dalla Digos locale e dalla Direzione Centrale Polizia di Prevenzione - Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Interno.

L’indagine

Nel comunicato della Procura di Napoli si legge che l’indagine riguarda attività di addestramento paramilitare e le azioni sui social, con campagne di apologia del fascismo, negazionismo della Shoah e incitazione all’odio razziale e all’antisemitismo, di un gruppo di matrice neonazista, che si organizzava su Telegram e su Whatsapp. 

La Procura afferma anche che sono emersi contatti frequenti con organizzazioni ultranazionaliste e apertamente neonaziste ucraine, come il “Battaglione Azov”, la “Misanthropic Division”, “Pravi” e “Sector Centuria”. Già a maggio erano state eseguite perquisizioni. Sono state trovate armi e munizioni di vario genere, fra cui un lancia-granate, e anche abbigliamento tattico. 

L’Ordine di Hagal 

La Procura ha fatto il nome di un’associazione, l’Ordine di Hagal, all’ombra della quale agivano le persona interessate dall’indagine. L’Ordine, il cui nome deriva da quello di una runa germanica, è descritto come un gruppo caratterizzato «da una rigida compartimentazione informativa in base al livello gerarchico raggiunto e volta a realizzare un avanzato addestramento militare dei suoi adepti, alcuni dei quali risultano aver frequentato, anche all’estero, corsi per l’utilizzo di armi da sparo corte e lunghe e per l’addestramento in tecniche di combattimento corpo a corpo». 

Il gruppo era attivo su internet, con un blog e una pagina Facebook che non sono ancora state oscurate: si definisce una «associazione spiritual-sociale». Oltre a contenuti antisemiti, il sito e la pagina ospitavano frequenti interventi contro i vaccini e contro il 5G: per i pm si sarebbe trattato di una tattica per fare proseliti. Secondo quanto riportato dall’Agi, il presidente e il vicepresidente dell’associazione sarebbero fra le persone perquisite oggi. 

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