Ieri a New York un uomo ha lanciato un ordigno e sparato diversi colpi di pistola uscendo da un convoglio della metropolitana sulla banchina della stazione della 36a strada a Brooklyn. La sparatoria è avvenuta intorno alle 8.30 del mattino nel quartiere di Sunset Park.

Quando le forze dell’ordine hanno concluso il loro intervento, i feriti che sono stati portati negli ospedali locali erano 16, di cui cinque in condizioni gravi ma stabili. Otto di loro sono stati colpite dagli spari dell’uomo, gli altri sono rimasti intossicati dal fumo oppure si sono ferite durante la fuga.

La vicenda

L’aggressore non è stato ancora identificato. Testimoni parlano di un uomo nero alto un metro e ottanta che è fuggito dal luogo della sparatoria vestito come un dipendente della metropolitana, con un giubbetto arancione e una maschera antigas. Prima di iniziare a sparare, secondo quanto riferito più tardi da testimoni e autorità cittadine, l’attentatore ha fatto esplodere una bomba fumogena per «causare il caos» prima di aprire il fuoco. Per il momento l’uomo è ancora in fuga: «Non permetteremo ai newyorkesi di essere terrorizzati nemmeno da un singolo individuo», ha detto il sindaco di New York, Eric Adams, che ha definito l’atto un «gesto di violenza senza senso».

Le autorità hanno invitato i newyorchesi a rimanere «vigili». «La tranquillità e la normalità sono state interrotte, brutalmente interrotte, da un individuo freddo e senza cuore che non si è preoccupato degli individui che ha aggredito mentre svolgevano semplicemente la loro vita quotidiana. Questo individuo è ancora a piede libero. Questo persona è pericolosa», ha detto la governatrice dello stato di New York, Kathy Hochul.

Nella metropolitana non sono stati trovati altri ordigni inesplosi, come inizialmente si era detto, ma soltanto la pistola utilizzata dall’aggressore.

La polizia indaga sulla vicenda senza escludere alcuna motivazione possibile del gesto, anche se il commissario di polizia di New York, Keechant Sewell, ha spiegato che «non è indagata come atto di terrorismo». Un’indicazione opposta a quella ipotizzata nei primi minuti dopo l’accaduto, in cui il panico aveva riportato alla mente dei newyorchesi l’attentato alle Torri gemelle.

La vicenda ha subito fatto scattare l’allerta anche nelle altre grandi città americane, soprattutto Washington, da dove il presidente Joe Biden ha seguito i soccorsi offrendo aiuti alle indagini.

Sicurezza

Uno degli elementi che è stato citato più spesso durante le ore successive all’aggressione è come le metropolitane siano diventate, soprattutto durante il periodo pandemico, un luogo non più sicuro in tutta la città.

La stazione in cui è avvenuta la sparatoria, da cui passano tre linee, è in un quartiere a forte presenza ispanica e asiatica. Riportare la sicurezza in città è stato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale del sindaco Adams.

Tra il 2019 e il 2021 i reati commessi in metropolitana sono aumentati di quasi il 25 per cento.

Il neosindaco ha annunciato a gennaio di voler dispiegare centinaia di poliziotti nelle stazioni e sui treni.

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