È stato per un decennio il terzo uomo nel dualismo mondiale tra Cristiano Ronaldo e Leo Messi, un futuro Pallone d’oro che il futuro non ha visto arrivare mai. Ci sono voluti 502 giorni per segnare di nuovo, l’ha fatto con la maglia della squadra in cui si rivelò da ragazzino e dove ha chiesto riparo di rientro dall’Arabia Saudita. Ma forse il romanticismo non c’entra
Toda gioia, beato chi ce l’ha. A Neymar ci sono voluti 502 giorni per riscoprire la sua. Era sempre stata lì, a portata di gol. Ma i gol bisogna saperli fare altrimenti è una saudade, che nostalgia. Il trentatreenne brasiliano ha interrotto un digiuno durato più di sedici mesi trasformando il calcio di rigore nella vittoria del Santos per 3-1 contro l'Agua Santa. «Sono felice di giocare di nuovo. Sento che sto migliorando. Non vedevo l'ora di segnare e volevo dedicare questo gol ai tifosi e alla



