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Nuovi casi stabili, ma l’Europa rischia di non avere abbastanza vaccini

Nurse Melissa Valentin shows a dose of the Pfizer-BioNTech COVID-19 vaccine to be applied to medical personnel in San Juan, Puerto Rico, Tuesday, Dec. 15, 2020. After a first lot of vaccines arrived to the island the first in line to be inoculated are health workers, emergency responders, hospital employees and those who live or work in shelters or nursing homes. (AP Photo / Carlos Giusti)
Nurse Melissa Valentin shows a dose of the Pfizer-BioNTech COVID-19 vaccine to be applied to medical personnel in San Juan, Puerto Rico, Tuesday, Dec. 15, 2020. After a first lot of vaccines arrived to the island the first in line to be inoculated are health workers, emergency responders, hospital employees and those who live or work in shelters or nursing homes. (AP Photo / Carlos Giusti)

I numeri di mercoledì confermano che l’Italia ha raggiunto un “plateau” nell’epidemia, mentre si moltiplicano i segnali allarmanti nelle forniture di vaccini destinate all’Europa

  • In Italia l’epidemia ha oramai smesso di rallentare da giorni e i numeri di nuovi casi, tamponi effettuati e percentuale di tamponi positivi lo confermano.
  • Nel frattempo si accumulano i problemi nelle forniture di vaccini destinate all’Europa e quindi anche all’Italia.
  • Il nostro paese può contare con certezza su appena 37,5 milioni di dosi e ci sono dubbi sul fatto che le altre consegne arriveranno entro la fine del prossimo anno.

Mercoledì sono stati registrati 14.522 nuovi casi di Covid-19 e 553 decessi causati dal coronavirus. Si tratta di un leggero calo rispetto a sette giorni fa, quando i nuovi casi erano stati poco più di 17.500. Ma questa discesa sembra in buona parte causata dal calo nel numero dei tamponi effettuati, passati dai quasi 200mila di mercoledì scorso ai 175mila di ieri. La percentuale di tamponi positivi sul totale dei tamponi effettuati è rimasta costante, poco superiore all’8 per cento. Si tratta d

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