Affari e monnezza

Il nuovo inceneritore di Roma brucia un re ma incorona Caltagirone e Acea

LaPresse lapresse
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  • La costruzione dell’impianto che incenerisce i rifiuti dei romani riscrive la geografia del potere nella capitale. Un forno che brucia pattume e archivia definitivamente un re di Roma mentre ne lancia in orbita un altro, mai in realtà caduto in disgrazia. L’impianto proposto dal sindaco di Roma tratterà 600 mila tonnellate all’anno e brucerà tal quale, il rifiuto indifferenziato.
  • Un dato tecnico che spiega chi vince e chi perde nella costruzione del forno che ha un costo di 700 milioni di euro. Perde Manlio Cerroni, il patron di Malagrotta, che parla di un disegno contro di lui che favorisce le aziende partecipate come Acea, nella mani del comune di Roma, di Suef e di Francesco Gaetano Caltagirone con il 5 per cento. 
  • Il nuovo impianto è la fine di un sistema di potere, quello cerroniano, e il trionfo di chi re non ha mai smesso di esserlo. 

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