- Se il ministro Piantedosi avesse avuto presente la sentenza della Cassazione sul caso Rackete, avrebbe potuto evitare tante affermazioni infondate, che quella sentenza smentisce.
- L’obbligo di prestare soccorso, secondo i giudici, «non si esaurisce nell'atto di sottrarre i naufraghi al pericolo di perdersi in mare», come invece sostiene Piantedosi, ma comporta l'obbligo di «sbarcarli in un luogo sicuro».
- E non può trattarsi di una nave in mare, che resta «in balia degli eventi metereologici avversi» e ove non può esercitarsi ogni diritto.
Il braccio di ferro tra le navi delle Ong e il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha fatto tornare alla mente il periodo in cui Matteo Salvini era al Viminale: Salvini vietava l’ingresso delle navi, Piantedosi le ha fatte entrare in porto con “sbarchi selettivi” – ma la sostanza non cambia. E non cambia l’esito: tutte le persone sono sbarcate. Se il ministro Piantedosi avesse avuto presente la sentenza della Corte di Cassazione (n. 6626/2020) sul caso di Carola Rackete, comandante dell



