Un bambino cresce accanto a una madre sfuggente e malinconica, tra gesti ripetuti e assenze ingombranti. Non conosce il padre, figura fantasma. In un mondo senza modelli maschili, si interroga su cosa significhi diventare uomo. Dal libro “Sabbie mobili”, Rizzoli 2025
Questo articolo è tratto dal nostro mensile Finzioni, disponibile sulla app di Domani e in edicola.
Che vuoi fare da grande?» mi chiedeva spesso mia madre. Avevo nove anni e non mi piaceva niente. Alzavo le spalle e rimanevo zitto, gli occhi sgranati, un punto interrogativo sulla testa. Lei si stufava di aspettare e se ne tornava a letto. Le piaceva tantissimo mettersi a letto. Trascinava le gambe come fossero di piombo, anche se erano due stecchi di gambe, più sottili delle mie. Si alzava solo per il gusto di ficcarsi di nuovo sotto le coperte. La capivo, perché anche a me – tanto per dirne u



