La guardia di finanza di Agrigento ha eseguito un provvedimento di fermo nei confronti di Ejjed Nouri, cittadino tunisino gravemente indiziato del reato di favoreggiamento personale con finalità di terrorismo. L’uomo di 50 anni, da tempo residente in Sicilia, è accusato di aver favorito la latitanza prima e la fuga all’estero poi del ricercato internazionale Abidi Aymen, destinatario di mandato di cattura europeo, spiccato dalla Germania, perché responsabile del delitto di tentato omicidio, commesso a Lipsia il 9 aprile dell’anno scorso, garantendogli dapprima rifugio e ospitalità in Sicilia e poi offrendogli la possibilità di riparare in Tunisia.

La fuga di Aymen

Abidi Aymen, dopo i fatti di sangue di Lipsia, braccato dalle forze di polizia tedesche, era riuscito a lasciare clandestinamente la Germania, trovando rifugio in Italia, nella città di Firenze, dove era stato arrestato a luglio. Nel settembre dell’anno scorso, Aymen era tuttavia riuscito a scappare all’interno del palazzo di giustizia del capoluogo toscano, dove era stato tradotto per comparire dinanzi alla competente Corte d’Appello aggredendo gli agenti e riuscendo a evadere. Abidi, sul finire di settembre 2020, aveva quindi raggiunto la Sicilia, trovando accoglienza, per oltre un mese, in un’abitazione di un piccolo centro della provincia di Trapani. In seguito il 28 ottobre, il ricercato tunisino era stato trasferito in un capanno ubicato nei pressi di un molo di una nota cittadina rivierasca del trapanese, da dove tre giorni si era imbarcato su un gommone diretto in Tunisia, poi riutilizzato per introdurre cittadini extracomunitari nel territorio nazionale.

Raggiunte le coste tunisine, Abidi era stato “preso in consegna” da un sodale dell’odierno fermato. Nelle intercettazioni agli atti d’indagine Ejjed si diceva orgoglioso, nonostante il rischio di essere arrestato, di aver assicurato la fuga all’estero di Abidi, che rischiava di essere condannato in Germania per fatti legati ad attività terroristiche. Il provvedimento di fermo si è reso necessario poiché Nouri, avendo il sospetto di essere indagato e temendo di poter essere arrestato, aveva pianificato di scappare a sua volta in uno stato estero dove poteva contare sull’appoggio di propri famigliari.

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