1991-2021

Palermo si ribella al pizzo trent’anni dopo Libero Grassi

  • Il 29 agosto del 1991 l’imprenditore che aveva deciso di non cedere alle estorsioni è stato ucciso a colpi di pistola.
  • In una lettera al Giornale di Sicilia aveva scritto che non avrebbe mai pagato il pizzo: per questo la mafia lo ha condannato.
  • A distanza di tempo molto è rimasto uguale, ma in città aumentano i segnali positivi di chi non si arrende al racket.

A sentire Gaspare Mutolo, profondo intenditore di certe cose, le estorsioni a Palermo «vanno benissimo perché le persone sono molto educate nel pagare». Compagno di cella di Totò Riina all’Ucciardone per lungo tempo, Gasparino sulla questione ci ha ragionato sopra parecchio: «Le persone hanno quella mentalità per stare tranquilli. Quando mi dicono di qualche imprenditore o di qualche commerciante che non paga io mi stranizzo, perché non è che ci perde soltanto, a volte nasce pure un rapporto di

Per continuare a leggere questo articolo