C'è intimità e c'è storia nell'ultimo libro di Pippo Russo, L'estate di Totò Schillaci. Un «grumo di ricordi» con cui l’autore ci fa viaggiare per trent'anni, fra gol catodici in diretta globale e partite di strada giocate da ragazzo in una città che raccoglie il mondo intero.
C'è intimità e c'è storia nell'ultimo libro di Pippo Russo, "L'estate di Totò Schillaci”. Un “grumo di ricordi” con cui l’autore ci fa viaggiare per trent'anni, fra gol catodici in diretta globale e partite di strada giocate da ragazzo in una città che raccoglie il mondo intero
Solo un siciliano che viene dalla provincia può diventare palermitano più di un palermitano. E scoprire di Palermo la sua natura più profonda, coglierne sfumature che possono sfuggire a chi lì c'è nato o che, anno dopo anno, si è fatto risucchiare dall'indolenza di una città sempre sospesa apparentemente nel niente. Pippo Russo, proprio perché non è palermitano ma di origine agrigentina, è riuscito con la sua scrittura a restituirci una Palermo molto speciale nella sua quotidianità. Odori e umor



