Le scelte per frenare i conservatori

Il papa disinnesca le divisioni Usa puntando sui cattolici progressisti

Robert W. McElroy, bishop of the diocese of San Diego, walks in St.Peter's Square to attend a conference on nuclear disarmament at the Vatican, Friday, Nov. 10, 2017. The Vatican hosted Nobel laureates, U.N. and NATO officials and a handful of nuclear powers at a conference aimed at galvanizing support for a global shift from the Cold War era policy of nuclear deterrence to one of total nuclear disarmament. (AP Photo/Andrew Medichini)
Robert W. McElroy, bishop of the diocese of San Diego, walks in St.Peter's Square to attend a conference on nuclear disarmament at the Vatican, Friday, Nov. 10, 2017. The Vatican hosted Nobel laureates, U.N. and NATO officials and a handful of nuclear powers at a conference aimed at galvanizing support for a global shift from the Cold War era policy of nuclear deterrence to one of total nuclear disarmament. (AP Photo/Andrew Medichini)
  • Con Robert McElroy, il vescovo di San Diego elevato alla porpora cardinalizia domenica scorsa, papa Francesco conferma la sua preferenza per una chiesa Usa di stampo progressita, contro i cattolici più conservatori, come l’arcivescovo di San Francisco.
  • Nel corso del suo ministero, McElroy ha criticato il moralismo di chi negava l’Eucaristia ai politici pro-choice, richiamandosi alla vocazione prettamente sociale della chiesa cattolica. 
  • La prossima beatificazione di Dorothy Day conferma la linea di Francesco di attingere dai progressisti bianchi e demoratici per stemperare la riottosità dei cattolici conservatori riunitisi sotto l’etichetta del nazionalismo americano, caldeggiato dai repubblicani

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